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Minigonne, piercing e altre esplorazioni

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21 Nov

Minigonne, piercing e altre esplorazioni

In terza media tutte le mie compagne portavano minigonne di jeans e collant colorati. A me era vietato, con la solita scusa… «Cosa dirà la gente?», dovevo accontentarmi – si fa per dire – di gonne scozzesi e calzettoni di lana. Tra tutti i parenti, per la festa del mio compleanno una zia mi regalò una bellissima minigonna in jeans. Ma continuava a essermi vietata a scuola. Una mattina la misi nello zaino insieme ai libri e, appena arrivata a scuola, corsi nei bagni a cambiarmi. Ero felicissima. Non avevo fatto i conti col fatto che abitavamo vicino alle scuole e mia mamma passava spesso di lì sulla strada delle compere. I conti li dovetti fare al ritorno da scuola a mezzogiorno. Mi presi una sonora “sculacciata” con relativa urlata e “sequestro” della gonna fino all’estate. Oggi devo scendere a compromessi con mia figlia per una maglia che arriva a stento all’ombelico. Però, tutte le volte che sento montare dentro di me l’irritazione per un capo di abbigliamento di mia figlia che non mi piace, vado col pensiero alla mia minigonna di un tempo e al suo significato, che adesso, lavorandoci sopra, ho avuto la possibilità di capire.
La minigonna di allora voleva dire esplorarmi, sperimentarmi, osare. Così, oggi, riesco a riconoscere che cambiano le forme – un tempo era la minigonna, oggi l’ombelico di fuori – ma il desiderio di sperimentarsi appartiene a ogni ragazzo, a ogni ragazza. Qualche mese fa mia figlia ha cominciato a parlare di piercing.
Come fa lei, prendendola da lontano. All’inizio ero piuttosto sconcertata, non sapevo come trattare la questione. Le ho detto «sai, faccio fatica a capire cosa pensarne». Subito l’ho vista sollevata, come se la mia soggettiva e sincera dichiarazione di “impreparazione” avesse sottratto miccia alle polveri. Ci siamo dette parliamone, esploriamo insieme questo mondo. Lei ha fatto qualche ricerca in Internet che poi mi ha mostrato. Io ci ho capito qualcosa di più, anche se la mia idea di fondo si è addirittura rinforzata: non mi piacciono i piercing perché sono una modificazione semipermanente, in questo senso ben altra cosa rispetto alla mia innocente minigonna che potevo togliere la sera per ritornare in un attimo quella di prima. No a me non piace, ma mi accorgo anche che è un mio giudizio, che dipende dalla mia età e so che se mia figlia continuerà a desiderare di farsene uno – ovviamente all’ombelico – sceglieremo insieme un centro specializzato che ci possa garantire per lo meno condizioni igieniche sicure. Ma per ora sto ancora aspettando.
Sara

Testo raccolto in un laboratorio per genitori di adolescenti

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