Al ristorante con le bambine
Sono al ristorante con una giovane famiglia di amici. Con due bambine di 3 e 4 anni l’attesa si preannuncia sfiancante perché i genitori si sono dimenticati qualsiasi cosa per aiutarle a far passare il tempo.
Niente pennarelli e immagini da colorare, albi illustrati da sfogliare, piccole bambole da viaggio.
La tensione sale mentre le bambine si contendono il segnatavolo come unico oggetto maneggiabile. Il rischio di un conflitto sembra essere dietro l’angolo, ma per fortuna possono bastare due fogli e due biro per far svoltare la serata.
Chiedo al cameriere due fogli A4 con i quali realizzo due quadrati piuttosto grandi. Li dò alle bambine perché copino il numero del nostro tavolo: il 14, che è anche, ricorda loro la mamma, il numero degli anni da poco compiuti dalla cugina grande.
Copiare le due cifre non è un’operazione semplicissima e richiede una certa coordinazione oculo/motoria soprattutto per la più piccola, ma una volta finito ognuna possiede il numero del tavolo scritto di proprio pugno.
La piccola, conquistata dall’attività, propone di scriverne uno anche per i due genitori e così le bambine si impegnano a realizzare altri segnatavolo, uno per ogni genitore, mentre a me, in quanto ospite, viene lasciato quello originale.
Mentre le bambine sono intente alla copiatura dei numeri del segnatavolo il papà scrive la sequenza numerica da 1 a 14 in riga su una delle strisce avanzate dalla realizzazione dei quadrati. Dopo un breve ripasso e incremento della sequenza numerica, che le bambine conoscono già a memoria fino al 10, il papà propone di giocare tutti insieme al nome dei numeri. Con la striscia dei numeri davanti agli occhi le bambine a turno ci chiedono qual è il nome di una determinata cifra e associano il nome alla forma disegnata.
Le bambine imparano alla svelta, mentre dei piatti neanche l’ombra.
Per fortuna alla mamma viene in mente di chiedere cosa c’è prima del 7, oppure dopo il 9, proseguendo nell’allenamento delle bambine a riconoscere i numeri e le loro posizioni relative.
A quel punto al papà viene in mente un’altra possibilità per giocare con quello che c’è: le bambine a turno diranno un numero tra quelli esplorati e ognuno di noi adulti dovrà fargli corrispondere l’esatta quantità. E così, osservando con attenzione il tavolo scopriamo che ci sono 7 forchette e 8 coltelli, 2 distributori di sale e pepe, 13 stuzzicadenti, 4 gambe, 5 sacchetti di grissini e cinque segnatavolo, mentre i grissini contenuti nei sacchetti sono addirittura più di 14 e perciò servono per il 12, l’11, il 10, il 9 e…finalmente arrivano i 5 piatti di pasta!
Ma le bambine non vorrebbero smettere di “gio/contare”, come dice la piccola: capito che tutto è numerabile vorrebbero contare i torciglioni, gli spaghetti, le farfalle. Proponiamo una pausa che accolgono volentieri solo perché affamate. Mangiano con più entusiasmo del solito, finendo tutto che “è tanto”, dice la piccola, pensando già alla seconda puntata dell’inesauribile gioco.